|
Utilizzo Terapeutico
L'Ozono è un gas instabile che si decompone facilmente ad una velocità
che dipende dalla temperatura, a 25°C si degrada circa il 60% in un'ora,
ciò non ha però impedito che si sviluppassero numerose metodiche
di somministrazione (*).
Inizialmente l'Ozono è stato somministrato tramite applicazione su
superfici corporee esterne per determinarne gli effetti su diversi tipi di
lesioni quali fistole, ulcere e ferite di difficile guarigione (Wolff, 1915).
Il dosaggio è stato regolato in base alla particolare situazione in
esame e le perfusioni di gas possono durare dai 3 ai 20 minuti, con concentrazioni
varianti dai 10 agli 80 µg/ml (con un massimo di 5 parti di O3 su 95
di O2). Localmente può essere applicato mediante campana di vetro
o sacchetto di plastica opportunamente reso stagno in cui si fa fluire l'Ozono,
sono da evitare contenitori in gomma naturale facilmente degradabili dal
gas.
La metodica di somministrazione più utilizzata è senza dubbio
la Grande Autoemoterapia in cui l'Ozono viene introdotto nella circolazione
sanguigna. Tecnicamente la si esegue prelevando da 50 a 100 ml. di sangue
da una vena e convogliandolo in un apposito contenitore dove viene trattato
con la miscela O3/O
2 e successivamente ritrasfuso. La Grande Autoemoterapia
viene applicata nel trattamento di diverse patologie incluse le infezioni
virali croniche ed acute (epatiti), i carcinomi, i disturbi circolari (arteriosclerosi)
e le iperlipidemie (Hansler et al., 1976; Rilling, 1985; Wolff, 1977).
E' necessario ricordare che durante l'Autoemoterapia ci si deve attenere
al protocollo terapeutico concordato in campo europeo tra le società
di O3/O
2 terapia di Germania (terapia già introdotta negli anni 50),
Austria, Svizzera, Italia, Inghilterra, Francia e Spagna.
Altre tecniche di utilizzo della miscela O3/O
2 che meritano di essere
menzionate sono la Piccola Autoemoterapia in cui si prelevano dal paziente
10 ml di sangue venoso poi miscelato con l'Ozono e reintrodotto per via intramuscolare.
Le indicazioni includono: asma, acne, particolari condizioni allergiche e
carcinomi (Vogelsberger and Herget, 1983; Tietz, 1983; Washutt et al.,1979).
Nuove tecniche di somministrazione sviluppate dal 1985 comprendono le vie
iniettive sottocutanee (lipodistrofie e terapia antalgica), intramuscolare
(conflitti discoradicolari), intrarticolari (gonartrosi, coxartrosi e periartriti)
e intradiscali (ernie e protusioni discali).
Principalmente di interesse storico è la somministrazione diretta
intra-arteriosa o intra-venosa che fu usata da Lacoste nel 1951 per gravi
patologie circolatorie e per le loro possibili conseguenze (cancrena). Fino
a 10 ml di O3/O
2 si possono iniettare lentamente direttamente nell'arteria
per solito quella femorale o in una vena senza incorrere nell'embolizzazione,
dal momento che entrambi i gas sono prontamente solubili nel sangue (Rokitansky,
1982). Le indicazioni: claudicatio intermittente, ulcera agli arti
inferiori ed insufficienza vascolare cerebrale.
L'Ozono è circa dieci volte più solubile in acqua che nell'ossigeno,
trova cosi' applicazione nella chirurgia dentale dove promuove l'emostasi,
migliora il rifornimento locale di O
2 e inibisce la proliferazione batterica
(Turk, 1985).
|