Nel Gazzettino di Padova (martedì 26/9/2000) è stato riportato un grave episodio di malpratica medica che sembra aver causato l'epatite cronica C in quattro culturisti sottoposti ad autoemotrasfusione ozonizzata.
Tengo a precisare che questa non è affatto una pratica ciarlatana allorchè viene effettuata da ozonoterapeuti seri ed esperti in pazienti con malattie gravi quali arteriopatie ischemiche.
Negli atleti può diventare una specie di doping e pertanto da proibire. Ciò che è ancora più importante e che questa pratica medica è assolutamente sicura ed atossica specialmente con il metodo ben standardizzato (vedi Ossigenoterapia, Casa ed. Ambrosiana, 2000). Pertanto allorché praticata da un medico, ben definito dall'articolista "cialtrone", che usa magari una sola siringa per più pazienti, può diventare molto pericolosa trasmettendo infezioni virali come ora accaduto.
Quale presidente della International Medical Ozone Society, Italia deploro vivamente l'accaduto e ribadisco la necessità che, insieme al Ministero della Sanità, si giunga presto a regolamentare l'ozonoterapia in modo da controllare i medici che la praticano. Solo in tal modo eviteremo gli abusi e i potenziali incidenti stigmatizzati in un mio recente articolo (Il Nuovo Medico d'Italia, III settembre 2000 pag. 3).
Ringrazio per l'ospitalità.
Il Presidente
Prof. V. Bocci
Siena 4/10/2000