Il Messaggero
Sabato 30 Novembre 2002


Muore nel centro estetico
durante l’ozonoterapia
di CARLO ALBERTO BARTOLETTI

di CARLO ALBERTO BARTOLETTI
UNA DONNA è morta in un centro estetico di Napoli mentre si stava sottoponendo a un trattamento di ozonoterapia. Una notizia che riporta d’attualità il dibattito su un metodo scoperto in Germania per curare, tra l’altro, problemi di circolazione arteriosa attraverso infiltrazioni di ozono. Una prima precisazione va fatta: in Italia un decreto del ministero della Sanità del 1996 ne limita l’uso a campi strettamente medici, escludendo quindi la possibilità che l’ozonoterapia possa essere applicata anche a fini estetici, come avviene purtroppo in molti casi oggi in Italia.
Questo metodo, come altri, comporta dei rischi. Quello che molti esperti si domandano è come mai oggi da noi si faccia comunque un uso dell’ossigeno in campo estetico, trascurando invece altre metodologie che, nel caso specifico della cellulite, danno invece risultati molto più sicuri.
C’è la “mesoterapia", ad esempio, e cioè una serie di infiltrazioni di farmaci localizzate, che aiutano la circolazione venosa. Alla “mesoterapia" si può associare il “linfodrenaggio", un massaggio specifico sempre al fine di favorire la circolazione. Poi si può praticare l’endermologia, un metodo che viene dalla Francia, che prevede l’uso di macchinari modernissimi. Da non dimenticare i trattamenti termali. A queste strade mediche va affiancata poi l’educazione del paziente: non deve aumentare di peso durante il ciclo di cura, sforzandosi di camminare almeno un’ora al giorno.
L’ozonoterapia si continua a studiare in Italia perché dà risultati molto confortanti soprattutto per la cura dell’ernia del disco e del piede del diabetico. I due centri più importanti sono ormai dagli anni 80 a Bergamo e, più recentemente, all’Università di Siena.
*Fondatore della

Società italiana

di medicina estetica