di MARIO COFFARO
ROMA -
Mai autorizzata l’ossigeno-ozono terapia negli istituti di
bellezza. Lo ha ribadito il ministro della Salute, Girolamo
Sirchia, inviando agli assessorati regionali alla Sanità e
ai carabinieri del Nas una circolare che riserva questo
trattamento a strutture ospedaliere pubbliche o private
accreditate. Lo scorso novembre, nel napoletano, una donna
è morta dopo essersi sottoposta a questa terapia contro la
cellulite. Così gli esperti del Consiglio Superiore della
Sanità hanno concluso che l'unica indicazione terapeutica
nella quale si può utilizzare l'ossigeno-ozonoterapia,
sperimentalmente e con modalità individuate dal CSS, è
l'ernia discale lombare con iniezione intradiscale. Un
giudizio che dovrebbe mettere fine ai tentativi abusivi di
utilizzare impropriamente la cura. E in Italia, secondo
Franco Cuccurullo, componente del CSS, si effettuano circa
20.000 trattamenti di ozonoterapia al giorno, che si spera
non abbiano nulla a che vedere con la bellezza.
Di
conseguenza il comandante del Nas, generale Gennaro Niglio,
ha ordinato ispezioni nei centri estetici, riscontrando
irregolarità in un istituto su otto. Meno di quanti si
temesse, tra cui alcuni casi di “esercizio abusivo della
professione medica" e soprattutto “mancanza di
autorizzazioni amministrative". «Pensavamo che
esistesse una situazione ben peggiore - spiega il
colonnello Enzo Piroddi, vicecomandante del Nas -
evidentemente le associazioni di categoria si sono date
molto da fare e i correttivi sono stati apportati. Anche
per i farmaci, mentre prima era evidente un abuso di
medicinali, dal controllo sono emerse 24 infrazioni. Nel
complesso possiamo dire che abbiamo trovato condizioni
sufficientemente rispettose della salute dei cittadini».
Le ispezioni in tutta Italia hanno però portato alla
chiusura di due centri estetici e alla denuncia di 120
persone, su 817 controlli. La maggiore incidenza di
contestazioni in Liguria: 20 su 67 controlli. In Sicilia,
dove più numerosi sono gli istituti di bellezza controllati
(102), sono state contestate 14 irregolarità penali o
amministrative. Mentre su un ugual numero di controlli
soltanto 3 le contestazioni nel Lazio. In un centro in
provincia di Imperia erano usati elettrostimolatori senza
personale specializzato; in un istituto di Livorno veniva
praticata abusivamente l'ozonoterapia; in una struttura di
Cagliari, «avvalendosi di un medico compiacente», dicono i
carabinieri, veniva usato un laser per la
depilazione.
Plaude all’azione di controllo dei
carabinieri Franca Cesaretti, presidente della
Confartigianato-estetiste, che invita i militari «a
visitare anche tanti pseudo centri estetici che fioriscono
come le rose in Italia, come i solarium e altri luoghi dove
si utilizzano macchinari che potrebbero comunque essere
dannosi se usati male da persone non competenti».