«Nella latitanza delle istituzioni e nel giudizio della giustizia sul Petrolchimico, devono intervenire i consumatori, boicottando i prodotti per la pulizia della casa e lo sbiancamento degli indumenti contenenti cloro». Così si è espressa Vittoria Polidori, responsabile della campagna inquinamento di Greenpeace Italia, nella manifestazione di ieri mattina in piazza San Marco con tanto di bottiglia gigante di "candeggina".«Il cloro, che attualmente ha tantissime applicazioni, può risultare tossico anche a bassa concentrazione - ha ricordato - In particolare, nella sua produzione si formano dei composti organici detti "organoclorurati" (fra cui le diossine), sia intermedi di lavorazione che prodotti finali, i quali hanno un forte impatto ambientale. Pure la salute dell'uomo è a rischio: queste sostanze sono pericolose per i sistemi riproduttivo, immunitario ed endocrino, ed alcune provocano patologie tumorali».
Di qui l'esigenza di usare altri prodotti, come quelli riportati nel sito "www.greenpeace.it": «Le alternative non mancano - ha proseguito Polidori - Ad esempio si potrebbero impiegare l'ozono o i raggi ultravioletti nella potabilizzazione dell'acqua, e sbiancanti a base d'ossigeno al posto dell'ipoclorito di sodio per le superfici dure e i capi d'abbigliamento».
M. G.