OZONOTERAPIA

UN NUOVO METODO DI TRATTAMENTO DELLE ARTERIOPATIE CRONICHE OBLITERANTI

(da Chirurgia Vol. XXXIV, N. 3 anno 1985)

Prof. G. Ionescu, Dr. P. Pitea, Dr. A. Blaj

Clinica Chirurgica - Cluj-Napoca

(Traduzione dal testo originale rumeno: Dr.ssa Daniela Tecioiu)

L'ozonoterapia si è imposta come metodo terapeutico recentemente, nonostante le prime pubblicazioni siano state rese note già negli anni 1935-1940 da F. Paver (1) P. Aubourg (2).

L'introduzione di materiale plastico adeguato resistente all'azione ossidante dell'ozono si è avuta solamente negli ultimi trent'anni e, quindi, questo fatto ha permesso l'introduzione dell'ozonoterapia nelle arteriopatie croniche obliteranti degli arti inferiori solamente in questi ultimi anni.

In Romania l'unico Centro medico che ha applicato questa terapia è stato quello di Cluj-Napoca (Clinica chirurgica dell'Università omonima).

L'ozono si presenta sotto forma di un gas incolore con odore caratteristico.

Noi lo otteniamo con un generatore, in dosi e concentrazioni precise che variano da 1 microgrammo/ml fino a 100 microgrammi/ml di miscela di ossigeno/ozono che corrisponde da 0.05 vol% fino a 5 vol% di ozono. La materia prima è costituita da ossigeno puro medico contenuto nella bombola. Il prelevamento dell'ozono si fa attraverso una siringa in plastica o in vetro dalla valvola erogatrice dell'O2/O3 della macchina oppure attraverso un tubo in plastica che si adattta perfettamente alla valvola mediante un adattatore.

L'ozono si somministra localmente, intravascolare (intraarterioso, endovenoso), intramuscolare, sottocutaneo, attraverso insufflazioni rettali (clistere di O2/O3), sotto forma di acqua ozonizzata oppure mediante autoemotrasfusioni ozonizzate.

L'azione terapeutica dell'ozono si basa sulle seguenti proprietà:

Lo scioglimento istantaneo della miscela ossigeno/ozono nel sangue elimina il pericolo delle embolie gassose (8).

Per merito delle sopraindicate proprietà la terapia ossigeno/ozono è indicata in tutte le malattie circolatorie croniche obliteranti periferiche e centrali, sia chirurgiche che mediche. Nello stesso modo questo trattamento si può applicare alle piaghe ed alle ulcere degli arti inferiori di origine venosa ed arteriosa; alle fistole osteomielitiche e alle radionecrosi, etc…

La nostra esperienza ha una casistica di circa seicento malati con un'ampia gamma di affezioni: arteriopatie obliteranti, arteriosclerotiche, arteriopatie diabetiche, piaghe, ulcere della gamba, ustioni, congelamenti, radionecrosi, osteite, osteomielite, fistole anali, etc…

In questo articolo analizzeremo i risultati ottenuti sulle arteriopatie croniche obliteranti.

MATERIALI E METODI.

Nel periodo 1979/1983 abbiamo trattato con O2/O3 n. 209 malati con arteriopatie croniche obliteranti degli arti inferiori. E' stato selezionato un campione a caso, in diversi stadi di malattia, secondo la classificazione di Leriche - Fontaine. Alcuni presentavano diabete mellito con microangiopatie periferiche. L'età, il sesso dei malati e lo stadio della malattia sono elencate nelle tabelle n. I e II.

La maggior parte dei malati sono stati ricoverati ed hanno seguito esclusivamente la terapia con ossigeno/ozono.

I malati sono stati investigati in modo complesso: clinico, biochimico, oscillometrico, aortoangiografico, elettroplettismografico e con l'ausilio di radio circulogramma cerebrale prima e dopo il trattamento con l'ozono.

In questo articolo insisteremo di più sull'aspetto clinico, in quanto gli altri aspetti saranno sviluppati in un altro lavoro. Come procedura, abbiamo preferito la somministrazione intraarteriosa nell'arteria femorale. Ogni volta che questa era palpabile, con un ago sottile si iniettava lentamente con la siringa 20 ml di miscela ossigeno-ozono con concentrazioni di 30-50 µg/ml.

Si eseguono tre iniezioni settimanalmente per un totale di 10/20 iniezioni (sedute).

Nel caso l'arteria femorale fosse stata obliterata, l'ozono veniva iniettato per via endovenosa intramuscolo oppure sottocutanea.

Nel caso di ulcere ischemiche oppure gangrene, abbiamo associato alle iniezioni intrarteriose un trattamento locale con l'ausilio di sacchetti di plastica.

L'applicazione locale di ozono veniva fatta giornalmente; ogni seduta durava dai quindici ai trenta minuti, con concentrazioni di ossigeno-ozono variabili in base all'effetto desiderato: dosaggi con effetto battericida, effetto di granulazione oppure epitelizzante.

RISULTATI

I risultati sono rappresentati nelle tabelle II e IV, separatamente per le arteriopatie arteriosclerotiche obliteranti e per quelle diabetiche.

Nel secondo stadio della malattia, abbiamo considerato come un buon risultato la sparizione completa dei dolori e come migliorata la durata della claudicatio intermittens.

Nel terzo stadio, abbiamo considerato un buon risultato la sparizione dei dolori, a riposo, ed un miglioramento nell'aumento della distanza di deambulazione.

Nel quarto stadio, come ci aspettavamo, i buoni risultati ed i miglioramenti sono stati molto modesti. La percentuale delle amputazioni è cresciuta fino al 54,8% nelle arteriopatie arteriosclerotiche e fino al 23% in quelle diabetiche.

Per giudicare i risultati nel modo più obiettivo possibile abbiamo associato ai criteri clinici la pletismografia, il clearance cutaneo e muscolare, l'esame Doppler, il radiocircologramma cerebrale.

I risultato ottenuti con questi metodi saranno discussi in un altro lavoro.

L'ozonoterapia si è dimostrata nella pratica clinica un metodo molto vantaggioso nel miglioramento della perfusione tessutale nei malati arteriopatici. Questo è stato dimostrato dall'aumento della camminata in assenza di dolori, dal regredire dal terzo stadio al secondo stadio, al miglioramento della troficità cutanea muscolare con il miglioramento dell'aspetto della gangrena, con la possibilità di evitare l'amputazione.

I nostri risultati concordano con quelli ottenuti da altri Centri utilizzatori della cura mediante ozonoterapia (Vienna, Francoforte, Sofia, Mosca, etc…).

Questo dimostra che l'ozonoterapia è un metodo di trattamento molto semplice, non pericoloso, economico e, quello che è ancora più importante, con buoni risultati, qualche volta strabilianti.

I risultati registrati nei vari campioni analizzati sono influenzati da una serie di fattori: l'età, lo stato delle arterie, l'eziologia dell'arteriopatia ed il terreno biologico.

I migliori risultati sono registrati nelle arteriopatie obliteranti uniche, meno invece in quelle multiple sovrapposte, migliori nelle arteriopatie obliteranti dell'arteria femorale superficiale, meno in quelle aortoiliache oppure poplitee.

Le microangiopatie diabetiche rispondono meglio al trattamento rispetto alle arteriopatie al quarto stadio. Il miglioramento ottenuto anche nel quarto stadio ha permesso poi l'esecuzione di un'amputazione minore.

L'età avanzata, l'insufficienza cardiaca ed il diabete mellito grave scompensato con chetoacidosi oppure retinopatie, nefropatie e neuropatie oppure con presenza di tumori non hanno permesso l'ottenimento di risultati soddisfacenti.

Gli effetti favorevoli dell'ozonotorepia possono essere constatati non solo a livello degli arti ischemici ma anche in altri territori, come a livello cerebrale.

Il miglioramento clinico e la claudicatio intermittens sono accompagnati anche da un miglioramento del circolo cerebrale.

Possiamo esemplificare queste affermazioni con il radiocirculogramma cerebrale del malato S.F. di 49 anni, prima e dopo la somministrazione di ozono intrarterioso (Fig. 1).

L'applicazione dell'ozonoterapia intrarteriosa nei malati diabetici con retinopatie hanno determinato in alcuni il miglioramento della acuità visiva e la regressione delle emoraggie della retina.

Nello stesso tempo abbiamo notato anche l'abbassamento della glicemia, risultato che ha poi determinato la riduzione del dosaggio di insulina.

L'ozonoterapia può essere applicata come metodo a sé stante oppure associata ad altre tecniche conservative o chirurgiche, concomitanti o successive. È molto importante trattare anche le malattie associate, cioè il piede piatto, varici, artrosi, etc

L'applicazione locale di ozono percutaneo con delle campane di vetro oppure con sacchetti di plastica influisce favorevolmente sulll'evoluzione di ulcere, gangrene e monconi da amputazione, combattendo l'infezione, eliminando la necrosi e stimolando il processo di granulazione ed epitelizzazione.

In questo modo si può ottenere anche una guarigione spontanea, oppure si possono creare le condizioni per la risoluzione chirurgica soddisfacente (sutura secondaria, plastica del moncone da amputazione, etc).

In conclusione, siamo molto contenti di avere avuto il privilegio nell'essere stati i primi nel nostro Paese ad utilizzare l'apparecchio "OZONOSAN PM 60" di fabbricazione tedesca che ci ha dato moltissime soddisfazioni.

L'ozonoterapia di per sé può essere un metodo risolutivo delle arteriopatie croniche obliteranti, anche se non si può escludere l'associzione con altri metodi di trattamento.

CONCLUSIONI

  1. L'ozonoterapia rappresenta un ottimo metodo conservativo di trattamento della sindrome di ischemia cronica periferica nelle arteriopatie croniche obliteranti, arteriosclerotiche e diabetiche.
  2. I risultati sono molto buoni, sia nel terzo che nel quarto stadio.
  3. L'ozonoterapia può essere associata ad altri metodi conservativi o chirurgici la cui associazione migliora il risultato.
  4. L'applicazione dell'ozonoterapia si utilizza in base alla malattia di fondo per la quale si applica uno schema terapeutico molto complesso.
  5. Come in qualsiasi metodo terapeutico, anche nell'ozonoterapia esistono dei limiti determinati dallo stadio evolutivo della malattia e dal terreno biologico sul quale questa si sviluppa.
  6. E' un metodo semplice, economico e completamente privo di effetti collaterali se si rispettano le indicazioni tecniche. Per questo, sosteniamo e proponiamo che l'ozonoterapia venga introdotta nella pratica corrente.
TABELLA I – Campione di malati con arteriopatie arteriosclerotiche trattate con ozonoterapia
ETA'
S E S S O
STADIO DELLA MALATTIA
 
M
F
II
III
IV
31-40
14
-
3
3
8
41-50
20
1
8
7
6
51-60
48
3
27
7
22
61-70
18
15
15
9
9
71-80
16
10
9
6
6
81
1
-
1
-
-
TOTALE
117
29
63
32
51

 

TABELLA II – Campioni di malati con arteriopatie diabetiche trattati con ozonoterapia
ETA'
S E S S O
STADIO DELLA MALATTIA
 
M
F
II
III
IV
31-40
2
1
2
-
1
41-50
5
1
3
-
3
51-60
19
5
15
-
9
61-70
15
1
9
1
6
71-80
12
2
7
-
7
81
-
-
-
-
-
TOTALE
53
10
36
1
26

 

TABELLA III – I risultati dell'ozonoterapia in rapporto allo stadio della malattia
 
Nr. di malati
 R I S U L T A T I
 
%
Buoni
%
Migliorati
%
Nessun risultato
%
St. II 63
43,1
40
63,5
21
33,3
2
3,1
St. III 32
21,9
14
43,7
12
37,5
6
18,7
St. IV 51
28
6
11,8
17
33,3
28
54,8
TOTALE 146  
60
41
50
34,5
36
25

 

TABELLA IV – I risultati dell'ozonoterapia in rapporto allo stadio della malattia
 
Nr. di malati
 R I S U L T A T I
 
%
Buoni
%
Migliorati
%
Nessun risultato
%
St. II 36
57,1
29
80,5
7
19,4
-
-
St. III 1
1
-
-
1
1
-
-
St. IV 26
41,9
10
38,4
10
38,4
6
26
TOTALE 63  
39
61,9
18
28,5
6
9,5