Il Messaggero
Venerdì 27 Dicembre 2002

Morto dopo l’ozonoterapia
S’indaga ad Acquapendente

È stata eseguita nella mattinata del 24, nella sala incisoria dell'Ospedale Grande degli Infermi di Viterbo, l'autopsia sul corpo di Walter Manzotti, il taglialegna di 41 anni di Lubriano, morto domenica pomeriggio dopo una seduta di ozonoterapia nell'ospedale di Acquapendente.
Intanto il sostituto procuratore Paola Conti del tribunale di Viterbo che segue l'inchiesta ha inviato un avviso di garanzia al medico che assisteva Manzotti per il reato di omicidio colposo.
Ai periti del Dipartimento di scienze medico legali dell'Università di Siena il magistrato ha chiesto di accertare se, tra le iniezioni per la terapia e il decesso dell'uomo vi sia un nesso di casualità. Se cioè sia stata l'iniezione e la cura a determinare il decesso dell’uomo o se la morte sia dovuta ad un fatto patologico imprevedibile che con le cure non c'entra nulla.
Manzotti era da tempo affetto da una grave forma di lombosciatalgia per la quale veniva curato presso l'ospedale acquesiano con sedute di ozonoterapia. Secondo una prima ricostruzione, dopo che gli era stata praticata l'iniezione è morto malgrado i tentativi dei medici di salvarlo. I carabinieri di Acquapendente, chiamati sul posto dal fratello di Walter Manzotti, hanno sequestrato la salma, su disposizione dell'autorità giudiziaria, e acquisito la documentazione clinica ed ogni altra informazione utile a scoprire le cause della morte.
L'avviso di garanzia al medico, è stato fatto osservare, in questi casi è obbligatorio e non sottintende al momento alcuna ipotesi di colpevolezza.