Il Messaggero
Venerdì 3 Gennaio 2003


Il vero pericolo è la presenza di strutture ”fuorilegge”, senza codice deontologico e con macchinari non abbastanza sicuri
Multe e controlli contro gli abusivi della bellezza
Il boom dei centri estetici: sono centinaia, molti in regola. «Ma la professionalità va tutelata»

di FABIO NUCCI

L’incidente mortale capitato in un centro estetico di Secondigliano, costato la vita a una signora, ha gettato un velo d’ombra sulla professionalità e sulla sicurezza dei centri di salute e bellezza. Un episodio che ha incrinato la credibilità di un intero settore costituito in Italia da oltre 13 mila strutture che operano nel rispetto della legge e delle regole stabilite a livello locale da Regione e Comuni. In Umbria, solo nei comuni maggiori e considerando le strutture più attrezzate, si contano un centinaio di attività. Alcune delle quali sono finite nel mirino dei carabinieri del Nas che hanno effettuato controlli in 29 centri, sei dei quali - a Perugia, Foligno e Terni - sono stati trovati non in regola con le autorizzazioni necessarie per esercitare le professione di estetista. Infrazioni per le quali sono previste multe da 500 a 2500 euro.
Nel complesso, i Nas hanno portato a termine 817 controlli in altrettante strutture di salute e benessere, chiudendo due esercizi e denunciando 120 persone. Solo in Piemonte, Valle D’Aosta, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Molise non sono state rilevate irregolarità. Per il resto le infrazioni più contestate sono state l’esercizio abusivo della professione medica ed il mancato rispetto della normativa in tema di autorizzazioni amministrative. Tre i casi limite segnalati dai militari: l’utilizzo di elettrostimolatori senza personale specializzato; la pratica dell’ozonoterapia vietata nei centri estetici; l’impiego, con la collaborazione di medici "compiacenti", della tecnologia laser per la depilazione. Nel corso dell’operazione, oltre ad aver chiuso due centri perchè stati avviati senza la relativa autorizzazione amministrativa, i Carabinieri hanno sequestrato due apparecchiature elettromedicali illecitamente impiegate e 24 confezioni di specialità medicinali detenute abusivamente.
Proprio il fantasma delle irregolarità collegato pericolosamente al fenomeno dell’abusivismo, ha spinto un mese fa Federestetica, l’associazione di categoria collegata a Confartigianato, a sollecitare controlli e verifiche sulle attività di estetica. «Le imprese operanti correttamente non possono essere criminalizzate a causa di comportamenti scorretti attribuibili a singole situazioni facilmente debellabili se i controlli fossero seri, rigorosi e costanti». Così, dopo l’appello, ecco i controlli a tappeto dei Nas che stanno cercando di fare luce nel "lato oscuro" di un settore nel quale ogni giorno compaiono nuovi operatori. A partire dalle cosiddette "Spa di un giorno", con palestre e centri di estetica trasformati in beauty farm con tanto di massaggi, pilling e vari trattamenti di benessere. Alla fine, però, la concorrenza più temibile arriva dagli abusivi che al momento rappresentano il nemico numero uno per i centri regolari ma anche per i clienti. «Le estetiste - sostiene Confartigianato - hanno un codice deontologico che va rispettato e per questo prendiamo le distanze da chi fa il furbo. Siamo noi stessi a chiedere che i controlli vengano fatti».